Packaging: la magia dell’oggetto

Packaging: la magia dell’oggetto

Il giusto mix tra design, praticità e comunicazione.

Nella società odierna siamo quotidianamente immersi in un mondo d’oggetti che ci circondano e spesso il nostro modo di rapportarci a questi determina, mediandolo, il nostro rapporto con la realtà.

Storicamente, infatti, si ha da sempre un doppio rapporto con le cose: uno concreto e funzionale, l’altro evocativo e allegorico. Per questo quando si parla di progettare un buon packaging, si parla di quell’iniziativa complessa che ha il fondamentale compito di unire la praticità del “confezionamento” propriamente detto, con l’estetica e le valenze simboliche che il prodotto è in grado di comunicare.

La finalità, come tutte le strategie di marketing, è quella di convincere il consumatore alla scelta ed ha acquisito un ruolo così rilevante da considerare il packaging un componente aggiuntivo del marketing.

Le funzioni che assolve possono essere così riassunte:

  • IDENTITÀ: la capacità di identificare un determinato prodotto e differenziarlo da quello dei concorrenti
  • PROTEZIONE E PRATICITÀ: proteggere, ad esempio, la merce da sporcizia o eventuali urti e la realizzazione di pack che facilitino le operazioni di trasporto ed esposizione ma anche quelle relative ai modi d’uso quali l’erogazione o l’apertura e chiusura.
  • BRAND IMAGE E MARKETING: la forza e l’abilità di rendere un prodotto competitivo, riconoscibile e attraente. Risulta imprescindibile la scelta di colori e forme che non solo hanno il compito di richiamare visivamente i possibili acquirenti ma anche quello di evocare un mondo immaginifico di idee e valori, in cui i consumatori, attraverso il possesso dell’oggetto, vogliono entrare a far parte. Così, ad esempio, il colore rosso e lucido, abbinato all’intramontabile forma conica, diventano il simbolo dello svago dell’aperitivo italiano di Camparisoda.